Ci si trova a disagio quando si ha di fronte una persona eccentrica, infatti il significato più comune del termine “eccentrico” Treccani lo definisce come “Riferito a persona o agli atti e al comportamento di una persona, bizzarro, stravagante, che si allontana dai modi comuni…”.
Ma “eccentricità” è anche un termine che si applica alla meccanica quando si parla dei movimenti o quando ci si riferisce alla geografia astronomica e, in particolare, per gli scopi di questo articolo, quando ci si riferisce al movimento della Terra intorno al Sole.
Questo moto, di cui si possono vedere gli effetti nella figura riportata, non è così ampiamente documentato da poterne avere una percezione consapevole ma, di fatto, non è stato contraddetto ma, invece, è stato confermato dai rilevamenti di parti dei ghiacci polari che, più che i terreni delle parti di suolo dei continenti, sono raggiungibili e recuperabili. Allo stesso tempo lì, nei ghiacci delle calotte polari, il gelo ha ben conservato le indicazioni delle ere passate.
Ma cosa indica, nel dettaglio, la figura riportata?
Indica che la Terra gira intorno al Sole e che, durante questo percorso, come riportato dalle curve di diversa colorazione, la geometria di eccentricità varia. Cioè, il moto della Terra intorno al Sole non è sempre esattamente lo stesso ma varia con una regolarità che è stato calcolato si ripeta ogni circa 92’000 anni.
Quindi, ogni 92’000 anni, circa, l’ellisse del moto della Terra è più schiacciato nelle stagioni intermedie della Primavera e dell’Autunno. Stagioni, queste, in cui le temperature diventano più alte, già prima dell’estate, a causa della maggiore vicinanza al sole.
In conseguenza dello schiacciamento delle ellissi, nelle due posizione estreme rispetto al Sole, quella più vicina definita “perielio” e quella più lontana definita “afelio”, le temperature diventano più fredde.
A complicare ulteriormente la comprensione di questi moti va considerato che varia anche la posizione del sole rispetto alle ellissi. Come è indicato dalle diverse colorazioni e posizioni del sole.
Per cercare di essere ulteriormente chiari, con il colore rosso viene indicata un’orbita meno schiacciata ma in cui la distanza del sole al perielio risulta maggiore. Mentre con il colore blu viene indicata un’orbita più schiacciata in cui, però, la distanza del sole al perielio risulta minore.
Questa combinazione in cui l’orbita della Terra si allontana dal Sole mentre il restante percorso è più vicino lenisce le differenze tra temperature massime e minime che si sviluppano sulla Terra e che hanno consentito lo sviluppo della vita.
Un maggior raffreddamento in Estate può anche essere piacevole ma in Inverno la situazione può diventare particolarmente critica e, così, questo periodo viene definito con il termine forte di “glaciazione”.
La scienza delle geometrie astronomiche definisce anche le distanze minima e massima rispetto al Sole di questa eccentricità. Queste, calcolate, risultano tra 1 e 16 milioni di chilometri. Per quello che serve spiegare in questo articolo, il calcolo ci dice anche che la distanza attuale risulta essere di circa 5 milioni chilometri e che ci stiamo avvicinando al periodo intermedio tra due glaciazioni successive, quello in cui la Terra si scalda di più.
La Terra ne ha già passati circa 1’900, di questi periodi di glaciazione, ed è abituata o, perlomeno, non avendo capacità decisionale per evitarlo, li ha subiti. Il problema è per la vita organica che, mentre nei periodi più freddi rimane congelata ed è in grado di riprendersi al termine della glaciazione, nei periodi più caldi può non riuscire a gestire il riscaldamento e “sciogliersi al Sole” nelle sostanze minerali che lo compongono.
Questo fenomeno si aggiunge al fenomeno, la cui natura è tutta di causa antropica, per cui in pochi anni si è creato un “buco nell’ozono”, una conseguente limitazione agli effetti protettivi dell’atmosfera nei confronti delle radiazioni contenute nella luce che arriva dal Sole ed un conseguente effetto di riscaldamento degli strati superficiali della Terra. Quelli in cui vive il genere umano nella sua globalità e gran parte della vita organica.
La specie umana ha la coscienza di essere, di fatto, pensante e, per questo, in grado di elaborare ragionamenti che sono in grado di elaborare simulazioni che anticipino quello che può avvenire nel futuro. Tanti sono gli strumenti sviluppati per simulare il futuro più complesso e lontano per cui abbiamo già conferme che ci stiamo avvicinando ad un periodo di progressivo aumento della temperatura. Ne abbiamo già documentato in un precedente articolo a proposito dell’emergenza idraulica che abbiamo subìto in questo recente periodo.
Da anni abbiamo avuto avvisaglie di questo riscaldamento nonostante le variazioni che dipendono dalle condizioni meteorologiche le quali sono, per loro natura, difficilmente prevedibili e che non impediscono né riducono l’aumento della temperatura media annua della Terra.
Il pensiero contingente, quello delle persone portate a dare valore prioritario al “qui e ora”, farà difficoltà a rendersi conto di cosa sta avvenendo e della progressione degli eventi che dipendono da questi ragionamenti ma chi si occupa di gestire la società, la politica in particolare, e, di più, le potenze economiche che ne condizionano le decisioni, non devono mancare di considerarle.
Gli “eccentrici” del caso non mancheranno, utilmente, di criticare e negare queste considerazioni ma sarà importante, come deve essere sempre, mettere in discussione le proprie convinzioni così da poterle eventualmente correggere e poi, comunque, confermarle.
Alle conseguenze dell’eccentricità del moto si aggiungono, in questa era “antropica”, le conseguenze delle attività del progresso umano che sta facendo uso di tecnologie che si sono diffuse rapidamente e le cui conseguenze creano effetti ulteriormente negativi per l’ambiente e particolarmente sfavorevoli per la vita umana.
Non dobbiamo però abbandonarci a pensieri negativi per il futuro ma dobbiamo avere coscienza che bisogna sollecitare sia alla società sia a noi stessi un cambiamento nei modi di vivere.
Dobbiamo noi stessi maturare questi ragionamenti e verificarli così da poterne essere adeguatamente convinti per diffonderli.