La copertura di suolo

ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è un ente istituito dallo Stato. Dal suo sito https://www.isprambiente.gov.it/it si recuperano molte informazioni utili sia come approfondimenti tecnici sia come dati storici e ogni buon ambientalista dovrebbe averlo tra i “preferiti” di ognuna delle applicazioni che utilizza per navigare in internet.

Anch’io, nel mio piccolo, lo frequento alla ricerca di informazioni e dati e, recentemente, mi sono imbattuto nei dati dei rilevamenti di consumo del suolo, la serie storica dei rilevamenti relativi ad ogni Comune d’Italia. Li ho scaricati dal sito ISPRA e li ho caricati nella mia applicazione per la gestione dei dati.

Ho preparato la visualizzazione grafica di qualcuno dei Comuni perché un grafico che tenga insieme i dati di 7’904 Comuni, insieme, è impossibile da leggere e meno che mai da interpretare. Ho scelto così di visualizzare il confronto dei dati dei Comuni vicini: Gorle, Ranica, Scanzorosciate e Torre Boldone, il mio Comune di residenza.

Da sinistra: Gorle, Ranica, Scanzorosciate e Torre Boldone.

Si nota ad occhio che Gorle ha consumato poco suolo o, per lo meno, lo ha più distribuito nel tempo, rispetto a Ranica che ne ha consumato quasi la stessa quantità ma concentrata nel 2019.

Invece Scanzorosciate ha avuto un continuo “sviluppo” come cittadina e, di conseguenza, anche come consumo di suolo.

Torre Boldone sembra, invece, essere stata più prudente. Ha cominciato timidamente ma, adesso, si sta espandendo con una curva che sembra puntare al cielo.

Un dato matematico, statistico, che non fa altro che confermare quanto già detto in merito in questi anni trascorsi, da parte delle opposizioni e degli ambientalisti. Chi lo ha detto in modi più composti e chi meno ma, comunque, non è una novità che ci rivela ISPRA con questi dati.

Forse potrebbe essere interessante anche il confronto con la quantità di abitanti in modo da calcolare quanto suolo è stato consumato per ogni abitante.

E allora ci vuole anche il dato degli abitanti per Comune.

Lo trovo, non recentissimo, ma comunque indicativo delle differenze tra un Comune e l’altro.

Qui, il lavoro si fa più complicato perché i due archivi non chiamano tutti i Comuni allo stesso modo e allora con qualche automatismo e con un po’ di pazienza completo l’armonizzazione dei nomi e riesco a collegare i due archivi.

Beh, la differenza non è sostanziale ma si nota comunque una leggera riduzione della differenza tra Scanzorosciate e Torre Boldone. Cioè, mentre a Scanzorosciate si è consumato più suolo (3,8 ettari), essendo più densamente popolata, i metri quadri consumati per abitante (3,86 mq/ab), sono di meno di quanto ci si potrebbe aspettare. A Torre Boldone, invece, nonostante il suolo consumato in totale sia circa la metà (1,96 ettari), il consumo in metri quadrati per abitante risulta relativamente più alto (2,35 mq/ab).

Mi sono quindi interrogato sul confronto del consumo di suolo in altri Comuni ed ho trovato che nel confronto tra Bergamo e Treviglio la differente densità di popolazione inverte completamente il rapporto dei due Comuni per cui anche se Bergamo ha più del doppio del consumo di suolo rispetto a Treviglio, in valore assoluto, godendo di una maggiore densità di abitanti, Bergamo si ritrova ad avere consumato poco più della metà di metri quadrati per abitante rispetto a Treviglio.

Nella sequenza storica del consumo di suolo si nota anche che Bergamo e Treviglio hanno un andamento molto simile, anche se, nei totali complessivi la differenza è evidente.

Confrontando questi dati con quelli del mio Comune, Torre Boldone, quello che si può notare è che mentre si evidenzia un valore inferiore di metri quadrati consumati per abitante rispetto a Treviglio, invece, nei confronti di Bergamo, il valore di Torre Boldone risulta quasi il doppio. Cioè, mentre ogni abitante di Torre Boldone ha in carico 2,35 metri quadrati di consumo di suolo, ogni abitante di Bergamo ne ha consumati 1,76.

Queste sono le dinamiche sul nostro territorio sulle quali, al di là dei valori numerici, rimane la domanda di fondo che ogni persona sensibile e attenta si dovrebbe porre: ma il suolo che rimane è adeguato a continuare a produrre un benessere sufficiente per una buona vita della collettività?

Nel prossimo articolo approfondirò l’argomento …

Crediti:
https://www.snpambiente.it/2022/07/26/consumo-di-suolo-dinamiche-territoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2022/
https://www.snpambiente.it/wp-content/uploads/2022/08/estratto_dati_consumo_suolo_serie_2022.xlsx
https://dait.interno.gov.it/territorio-e-autonomie-locali/sut/elenco_cens_var_comuni_italiani.php