Non faccio fatica a dire la verità che questo brano l’ho scoperto recentemente e non so dire se l’avessi già ascoltato a suo tempo ma, nella ricerca di titoli e musiche progressive, mi ci sono imbattuto e ne ho scoperto quello che continuo a rivangare in questa ricerca: che quel passato musicale è stato veramente precognitivo nei testi, rispetto al futuro che si stava per prospettare a quelli che hanno vissuto la mia stessa generazione giovane e con cui, oggi, nella generazione matura dobbiamo iniziare a considerare come reale e con cui fare i conti.
Un futuro di cui ancora non abbiamo piena percezione.
Il brano musicale ha un attacco melodico, come nella struttura dei brani dei New Trolls che blandivano i brani commerciali per poi metterci dentro la potenza del rock progressive di cui erano capaci e con sviluppi originali.
Nel testo si legge di questa “terra bruciata dal vento”, dei “campi che non producono raccolto” e di “nessuno che può darti una mano”. L’atmosfera di un disastro senza soluzione si conferma poi con la considerazione che andarsene è inutile perché “un altro posto è uguale a qui”.
La visione del futuro esplode, nelle parole di chi racconta, descrivendo un ricordo a cui la mente non sa rinuciare: “le antiche emozioni di quando l’erba vestiva la terra“.
Siamo sicuri che sia proprio questa la visione di futuro che vogliamo costruire per le generazioni in divenire?
Conviene fermarsi e guardarsi intorno per vedere quanto e come questa erba riesca a vestire la Terra. Riusciremo a conservare questo bel vestito per la Terra?
Il brano risolve con il passaggio alla fase rock, più ritmica e attiva, che riporta temi musicali che si erano da poco (1972) ascoltati nei brani del Banco del Mutuo Soccorso: sia in “RIP” sia ne “Il giardino del mago” presenti nell’album “Banco del Mutuo Soccorso”. Così come la ritmica e l’uso dei fiati riecheggiano le atmosfere del progressive inglese già datato al 1969 in “21st Century Schizoid Man” nell’album “In the Court of the Crimson King” dei “King Crimson”. Tanti echi di cui non si percepisce la copiatura ma una propria interpretazione originale di musiche già metabolizzate e apprezzate.
A seguire il testo completo riportato da angolotesti.it ed il brano incorporato da YouTube.com. Buona lettura e buon ascolto.
Tu chi sei che vieni verso me
Ma come fai a rimanere qui
Qui la terra è bruciata dal vento
Ed i campi non hanno raccolto
Se nessuno può darti una mano
Dimmi perché rimani qui
Io sono qui da molto tempo ormai
Io sono qui e passo i giorni qui
A cercare il sole con gli occhi
A parlare di notte alle stelle
E la mente vorrebbe fuggire
Ma un altro posto è uguale a quiE tu chi sei che vieni verso me
Ma come fai a rimanere quiQui le ore si inseguono corte
Le stagioni non hanno coloreSe non hai un domani migliore
Dimmi perché rimani quiIo sono qui da troppo tempo ormai
Io resto solo e passo i giorni quiNel ricordo di antiche emozioni
Quando l’erba vestiva la terraE la mente non sa rinunciare
Ma un altro posto è uguale a qui